La nuova parabola del femminismo: dov’è e cosa è diventato?

La polemica sorta dietro l’ashtag #womenagainstfeminism 

#womenagainstfeminism
#womenagainstfeminism

 

Voi parlereste ancora di femminismo?

Esistono ancora quei principi che hanno rappresentato la nascita del femminismo…insomma quel femminismo di donne che urlavano contro il mondo maschile e bruciavano reggiseni?

Ve lo chiedo perchè vagando nel web sono caduta su un ashtag che mi ha impegnato un pò di tempo in lettura ed inutile dire che mi ha scatenato reazioni emotive uniche, che ora non vi so dire se dipendono dagli ormoni della gravidanza o da chissà quali altri pensieri.

L’ashtag in questione è  #womenagainstfeminism e raccoglie una serie di selfie di donne, soprattutto, ma ho visto anche qualche uomo di mezzo, che elencano su carta perchè non hanno bisogno del FEMMINISMO.

Inutile dire che la partecipazione è stata alta quanto le polemiche contro l’iniziativa. Immaginate le grandi donne del passato come stanno rigirandosi nella tomba….Virginia Wolf probabilmente sta ancora urlando dalle viscere della terra!

Etichettate da molte altre donne come IGNORANTI o anche ROVINA DEL MONDO FEMMINILE hanno comunque espresso la loro opinione così:

“Non ho bisogno del femminismo perché mi piace quando un uomo mi fa i complimenti per il mio corpo”

“Non mi serve il femminismo perché mette le donne contro gli uomini”

“Non mi serve il femminismo perché donne e uomini sono uguali”

“Non mi serve il femminismo perché gli uomini sono impressionanti e le donne dovrebbero apprezzarli di più”

“…perché io non uso il mio essere donna come scusa”

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Potrei continuare ancora qualche ora ad elencare messaggi di donne che dicono di non essere assolutamente dispiaciute o infastidite di occuparsi dei loro uomini e via dicendo.

Come fare a non obiettare e criticare se un concetto tanto prezioso come quello  del FEMMINISMO, che alla fine tante conquiste ci ha portato,  viene messo alla gogna?

Se avessi una figlia femmina sicuramente cercherei di insegnarle alcuni di quei principi soprattutto quelli che parlano di indipendenza e uguaglianza dei sessi, cercherei di insegnarle che anche essendo donna può determinare la sua vita come vuole e “potenzialmente” arrivare dove vuole.

Il punto è che realmente abbiamo conquistato molto, come ho detto “potenzialmente” uomini e donne sono uguali e possono puntare alle stesse cose, realmente non è ancora del tutto così, per molti aspetti, e arrivare a determinati obiettivi può significare rinunciare a molte altre cose, anche se comunque non è sempre così.

Insomma il mio punto di vista in proposito è che il Femminismo non ci starà mai male nelle menti delle ragazzine, anzi se ce ne fosse un pò di più oggigiorno probabilmente ci risparmieremmo qualche spettacolo televisivo obbrobrioso, ma molti punti di vista sono cambiati.

Un complimento maschile fa piacere, ma quando ti viene da sconosciuti che ti urlano dietro mentre cammini per strada sola… con l’idea dei tanti stupri e molestie che i tg sbattono sulla faccia di tutti, non li trovi più tanto piacevoli.

Essere guardata male in ufficio perché comunichi di essere in gravidanza non è bello, ma è anche vero che non succede ovunque. Presentarsi ai colloqui e sentirsi fare tante domande private che indagano su mariti, figli e potenziali figli in arrivo è ancora peggio, ma è anche vero che se hai le caratteristiche massime che loro cercano finirai per essere assunta comunque.

Abbiamo raggiunto molte libertà, ma l’uguaglianza al 100% non è ancora arrivata. La società ci impone ancora dei modelli che presuppongono una determinata impostazione femminile e quindi incrociando questa impostazione con questa libertà si raggiungono dei compromessi che non sono inquadrabili in vecchie definizioni.

Viviamo in un periodo in cui la donna è libera cercando ancora di mantenere alcune posizioni, insomma siamo in una via intermedia in cui, più che libere, mi sembriamo sovraccariche di compiti schiacciate tra l’essere noi stesse ed essere quello che è bene essere.

Guardo al femminismo e alle femministe di un tempo con ammirazione e mai mi permetterei di dichiararmi contro il femminismo, ma sicuramente bisogna rapportare ogni ideologia e pensiero al periodo in cui si vive.

Forse non si tratta di una riflessione leggera da blog…o forse verrà criticata da molte, ma in fin dei conti è solo una riflessione, e ho aperto questo blog per condividere i miei modi di vedere, e magari avere anche qualche risposta, positiva o negativa che sia, quindi tanto meglio se il mondo delle donne avrà da dire.


2 risposte a "La nuova parabola del femminismo: dov’è e cosa è diventato?"

  1. ringrazio il femminismo che ha mostrato la donna sotto una luce diversa, mi ha insegnato che donna non vuol dire utero con le gambe o casalinga ma essere umano.grazie al femmnismo io oggi sono LIBERA di scegliere se essere una donna mamma e lavoratrice o una donna mamma e casalinga senza per questo sentirmi in difetto. il femminismo ha fatto capire a tanti uomini(non tutti, ma poi sta a noi donne scegliere quello intelligente e non lo stupido ottuso)che le donne non sono inferiori e devono essere rispettate(e le donne devono rispettarsi). dire “no al femminismo”è una contraddizione e anche sintomi di ignoranza. Tu donna che dici no al femminismo sei libero di dirlo proprio grazie a chi si è fatto un mazzo tanto per permetterti di farlo…se non ci fossero state donne in piazza a bruciare i reggiseni, tu donna che dici no al femminismo oggi dovresti chiedere il permesso a tuo marito per andare su internet… e probabilemente non avresti neanche il cellulare.

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    1. Assolutamente d’accordo Fabiana.
      Il femminismo non è solo estremismo, ma anche libertà di scegliere se essere una cosa o l’altra. Se essere donne madri o donne lavoratrici…e forse prima o poi sara anche uguaglianza totale… dato che per ora l’abbiamo formalmente al 100% ma praticamente…CHI LO SA!

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